Home » » Commento al Vangelo. Il vino dell’amore
di Don Ivan Leto
Dopo la domenica del battesimo, in cui abbiamo visto lo Spirito scendere su Gesù e abbiamo sentito la voce del Padre che lo presenta come il figlio amato, oggi meditiamo il primo “segno” che Gesù compie all’inizio del suo ministero di maestro secondo il vangelo di Giovanni. Siamo nel contesto di una festa di nozze, durante la quale ad un certo punto finisce la scorta del vino. Nella cultura e religione di Gesù (quella ebraica) il matrimonio era molto importante: oltre ad essere la struttura sociale fondamentale, era anche segno della benedizione di Dio sul mondo, perché l’uomo e la donna con la loro alleanza di amore portavano avanti il disegno divino della creazione. Considerando questo capiamo che non a caso Giovanni apre la missione di Gesù con questa scena. Nel racconto di Giovanni la festa di quella coppia di Cana fa da sfondo a quello che vediamo accadere in primo piano: non ci dice nulla degli sposi né della festa. La storia comincia quando in quella festa finisce il vino. Conosciamo quasi a memoria cosa avviene: Maria prende l’iniziativa facendo notare a Gesù la mancanza del vino; Gesù le risponde, in un modo che ci appare difficile capire; poi Gesù dà un ordine ai servi; l’acqua che i servi portano in tavola diventa un vino così buono che il dirigente del banchetto fa i complimenti allo sposo per averlo riservato per la fine. Grazie a Gesù, una festa di nozze che stava per fallire si conclude meglio di tutte le possibili previsioni. Dobbiamo ripercorrere di nuovo con attenzione quello che accade nella scena, per scorgere il messaggio che l’evangelista rivolge ai suoi lettori, quello che riguarda noi oggi. Dopo l’osservazione di Maria (non hanno più vino) Gesù in un primo momento prende le distanze dalla madre (cosa c’è tra me e te, donna?), poi sembra voler negare il suo aiuto (non è ancora giunta la mia ora). A giudicar da come è andata si direbbe che Maria ha interpretato la risposta di Gesù in modo diverso da come la capiamo noi; ordina infatti i servi di prestare attenzione e eseguire quello che Gesù avrebbe detto loro; e Gesù non si fa pregare oltre per agire. Guardando a quanto accade non possiamo pensare che Gesù agisca solo per compiacere la madre, quasi contro la sua volontà. Gesù sa cosa fa e agisce in piena libertà. Il breve dialogo tra Maria e suo figlio ha messo in luce una cosa importante: non è ancora giunta l’ora di Gesù. Ma questa frase, invece di sottolineare la mancanza, sottolinea l’inizio di un processo che arriverà al suo compimento. Quanto avviene a Cana diventa il preludio di qualcosa che è già annunciato e accadrà in futuro. L’evangelista ci avvisa che quello di Cana è stato l’inizio dei segni; significa che ne seguiranno altri. Fin dalla prima pagina del vangelo si parla di una “ora” che sta per venire. L’ora arriva durante il terzo pellegrinaggio di Gesù a Gerusalemme. Nella cena pasquale ci sarà ancora il vino, simbolo dell’amore, che Gesù offre come anticipo della sua morte e risurrezione; presso la croce ci sarà ancora Maria, che Gesù chiama (come a Cana) “donna”, donandole come nuovo figlio il discepolo amato. Così l’inizio e il compimento si corrispondono e ci fanno comprendere che la missione di Gesù è rinnovare l’alleanza di amore di Dio con l’umanità mediante il dono della sua vita. Gesù offre se stesso come il vino dell’amore, che rinnova la gratitudine e la gioia per il dono della vita.
Don Ivan Leto
* Parroco di San Gordiano Martire in Civitavecchia
Diocesi Civitavecchia-Tarquinia
(20 Gen 2019 - Ore 04:54)
08 Feb 2019 - Organizzato da Ascom Cerveteri
15 Feb 2019 - CERVETERI - Arsial, proprietario dell’area, e Città Metropolitana di Roma Cap ...
13 Feb 2019 - Un modello di gestione dei rifiuti collaudato e replicabile in tutti i centri di ricerca
16 Feb 2019 - TORINO - La Polizia di Stato di Torino ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautel ...
16 Feb 2019 - SESTRI - Ieri sera la Polizia di stato ha arrestato due genovesi di 23 e 20 anni per il reato te ...
13 Feb 2019 - Un modello di gestione dei rifiuti collaudato e replicabile in tutti i centri di ricerca
13 Feb 2019 - Secondo l’organizzazione metereologica mondiale gli ultimi 4 anni sono stati roventi
Commenti